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10/01/2013

IV Open Studios - Open AltoLab

AltoLab di Matteo Vettorello e Valentina Calzavara, palestra per le arti contemporanee, anima giovane di Banchina Molini 14, durante il IV Open Studios, ha presentato il suo lavoro più recente e il prodotto delle collaborazioni con Associazione Decifra di Torino (Cinzia Ceccarelli, Debora Fede, Francesca Arri), Progetto Astrazioni Sonore (Anna Tosello, Beatrice Goldoni, Carlo Natale, Cristina Pacquola) e Studio Ellisse (Vittorio Crosara) di Venezia, continuando a rendere il progetto accessibile alle diverse realtà del panorama artistico nazionale. L'Associazione Culturale Decifra, è stata ospite della seconda edizione della residenza di AltoLab 7even su 7even, nel corso della quale ha avuto opportunità di creare nuove opere ed installare lo spazio dedicato. La collaborazione ha dato vita all'installazione Psichic Tv, rassegna di videoarte dei seguenti artisti: Alessandro Bavari, Alice Grassi, auroraMeccanica, Cinzia Ceccarelli, Debora Fede, Elisabetta Di Sopra, Francesca Arri, Izabela Oldak, Manuela Macco, Massimo Spada, Matteo Vettorello, Maya Quattropani, Michela Depetris, Nicole Riefolo, Valentina Calzavara, Valentina Maggi, Yael Plat. AltoLab ha ospitato le opere di Antonella Strano, Cibalgina, Enzo Anci, Silvia Ram e Vittorio Crosara. Nel corso della serata si sono susseguiti diversi live dal carattere sperimentale: Dove il sentir vien meno - Alessandro Ragazzo, Giacomo Artusi, Mace. 21 - Bertrand Rossa, Chironomia, Johann Merrich, La Capra (Giulio Escalona), Paolo [ pax~ ] Calzavara, Simone Franco. A seguire Dj Set di B.E.A., Carlo Natale, LeCri accompagnati dal visual set di Dada VS.






Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez
Ph Marta Valverde Frenàndez




Altolab presenta l'installazione di Enzo Anci - Visual Art Analogico con Automi Cellulari complessi














AUTOMA Cellulare  (Visual Art Analogico con Automi Cellulari complessi)
Questa installazione esegue continuamente la computazione di un automa cellulare; un insieme di punti che cambiano in base all'immagine precedente. Questi punti possono creare delle figure che si evolvono continuamente proprio come delle cellule in un sistema biologico. Ogni fotogramma è il prodotto dello stato precedente del automa e dell’interazione con l’installazione nel raggio visivo della telecamera. Ogni immagine che entra nel automa lo alimenta ed influisce sul suo sviluppo. Ogni immagine che esce dal automa alimenta l’automa stesso, creando cosi un “respiro” ciclico che permette alla figura di evolversi e di sopravvivere. Se la figura “muore”, dagli delle luci e delle ombre. Sono delle informazioni nuove. Se queste saranno buone allora la figura si evolverà da sola, altrimenti morirà entro pochi cicli. Se dovesse essere stabile, oppure ripetitiva, significa che ha perso la sua ispirazione perché non ha delle informazioni che possano evolversi, quindi si riduce in un ambiente limitato ed ignorante. Questa installazione dimostra un concetto che vale per qualsiasi cosa con caratteristiche compatibili: Interagendo tra la televisione e la telecamera ti accorgi come il controllo dell’informazione possa influire sull' evoluzione della figura. L’immagine può avere le stesse caratteristiche dell’evoluzione economica, della nostra società, del ecosistema, delle relazioni sociali oppure della nostra mente. Noi respiriamo informazione, la rielaboriamo e la espiriamo fuori, facendo così evolvere l’automa nella società. Ogni cosa può essere intesa come un’informazione che si evolve, si modifica ed attraversa la figura dello schermo cambiando forma e stimolando altre reazioni e contro reazioni. Lo scambio dell’informazione permette lo sviluppo della figura. Tu imparerai come si comporta l’automa sulla base delle sue risposte, sviluppando la tua immagine. La creatività, il libero arbitrio, la casualità, la fantasia e la consapevolezza, sono libere dai limiti di qualsiasi automa. La cosa più importante è usare queste facoltà che noi abbiamo, continuamente, per introdurre delle figure che evolvano in un mondo migliore e libero da schemi, per non vivere una vita tutto sommato calcolabile. Infatti questa installazione è un’informazione che facendo quanto enunciato sopra, si inserisce nell’automa delle informazioni circostanti. Appunti scientifici: Questa installazione che esegue un calcolo computazionale con un sistema sequenziale, è stata realizzata senza l’ausilio di alcun computer. L’elaborazione informatica è realizzata con un sistema analogico: La telecamera e lo schermo sono stati calibrati in modo che l’immagine proiettata abbia un fattore di guadagno vicino a 1 e la conversione del segnale video sia lineare. In questo modo si costituisce di fatto una memoria di tipo RAM tra l’immagine proiettata e la visione della telecamera, creando una macchina in grado di eseguire computazioni. La telecamera infatti è puntata sullo schermo, reinserendo l’immagine nello schermo stesso. La regola che governa l’automa è determinata da alcune differenze di lieve rotazione ed ingrandimento dell’immagine. Oltre a questo, sono state usate due tecniche: Una consiste nell’inversione del segnale video, in modo da creare una regola uniforme per ogni pixel visibile. L’altra tecnica consiste (anche se non è espressamente un automa cellulare in senso stretto), nella rotazione con un effetto speculare. Ogni singola riflessione, rientra nell’immagine come porzione del fotogramma precedente ruotato. Se la rotazione è fatta in un certo modo con le angolazioni giuste, si possono creare delle catene di immagini che sono a loro volta spostate nel dominio del tempo. Quando parte di queste immagini si sommano con alcune parti di altre immagini precedenti contenute nello stesso fotogramma, si creano delle catene di cambiamenti che inseguono le varie riflessioni. Questa tecnica permette di aumentare il numero di regole, riflessioni, e fotogrammi memorizzati. Gli automi generati con questa seconda tecnica si muovono nel dominio del tempo, evolvendosi in figure tipicamente frattali.

Open AltoLab II - video


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Open AltoLab II

A Banchina Molini lo studio AltoLab di Matteo Vettorello e Valentina Calzavara apre nuovamente le porte a collaborazioni con artisti e realtà esterne modulando ancora una volta la sua essenza, trasformandosi da atelier a spazio espositivo.
Lo spazio AltoLab è stato reso visitabile e sono stati esposti i lavori pittorici di Marta Beltrami e Gioia De Rossi.
Il duo Alcemacello ha presentato letture di "punk combat poetry" estratte dal libro "Molotov dal cielo", scritto dalla voce del gruppo Salvatore Cacace e messe in musica dalla chitarra distorta di Massimo Giachetto. "E' una questione di occhiali da sole. C'è chi li porta e c'è chi no. E' una questione biografica elettrica, una questione di Big Muff. E' una questione di calci nel culo. E' una questione sociale trasversale, un bridge urlato e sparato fuori tra le stelle distorte. E' punk combat poetry." Il libro "Molotov dal cielo" al termine della performance è stato regalato ai presenti.
A seguire 21, un gruppo di improvvisazione formato da compositori di musica elettronica, ballerine di danza verticale e coreografi il cui scopo è l'indagine e la resa acusmatica applicata della sequenza dei numeri di Fibonacci nei diversi piani della realtà. Tra gli obiettivi delle improvvisazioni di 21 vi è la fusione emotiva dei suoi componenti, la generazione di unità: la musica si ispira al corpo, i movimenti seguono la musica. 21 si sono esibiti con la loro audio-performance accompagnati da "vertical waves project", improvvisazione di danza verticale con la performer Marianna Andrigo.
Nel corso della serata si sono alternati dj set a cura di: Burly+B.E.A., OverDose, JeCri (Electronicgirls), Dj Dario, Carlo Natale.

Ph Francesco Burlando


Ph Silvia Ram

Ph Silvia Ram


Ph Silvia Ram


Ph Silvia Ram

Ph Silvia Ram